La dipendenza affettiva

Ognuno di noi è dipendente in una certa misura dagli altri. Tutti noi abbiamo bisogno di approvazione, di empatia, di conferme per regolare la nostra autostima.

La dipendenza affettiva diventa invece patologica quando la persona non è in grado di prendere decisioni da sola, non è in grado di funzionare bene senza qualcun'altro che si prenda cura di lei. La chiave di distinzione sta nel grado di autonomia dell'individuo, nella sua capacità di trovare un senso in sé stesso: solo se ci si percepisce nella propria completezza è possibile donarsi senza annullarsi. Chi è affetto da dipendenza affettiva, invece, non ha la percezione di esistere senza l'altro.

Si tratta di una problematica che si estende a più forme di relazioni: dalla dipendenza tra partner a rapporti di amicizia.

Il rapporto viene vissuto con la costante paura di perdere l'amore dell'altro, con la paura dell'abbandono e della solitudine. Questo porta ad una dedizione totale all'altro fino all'annullamento di sé. A causa della paura dell'abbandono e della solitudine, si tende a negare i propri desideri e bisogni ed a subordinarli ai bisogni dell'altro. La propria energia vitale è impiegata quasi totalmente nell'amare e ricevere amore e approvazione; quindi, poca ne resta per attività autodeterminate, rivolte al raggiungimento di obiettivi propri. La persona non riesce a prendersi cura di sé, a creare degli spazi per la propria crescita personale.

Nella mia esperienza clinica ho incontrato il dolore di queste persone: è un dolore di chi soffre di un vuoto affettivo e dell'identità. Si percepisce, si sente l'angoscia di una precarietà esistenziale profonda. Questo può provocare dei circoli viziosi a livello psicologico e relazionale. La persona amata è percepita come una fonte di sostegno che la persona dipendente sente mancare in sé stesso, quindi pur percependo il disagio che la relazione provoca sente di non poterne fare a meno.

Il primo passo per risolvere il problema dipendenza è riconoscere di avere un problema, ossia cominciare ad acquisire consapevolezza del meccanismo della dipendenza affettiva e considerare la propria salute e il proprio benessere una priorità su tutto.

Potrà essere di grande aiuto rivolgersi ad uno psicoterapeuta ed iniziare un percorso che dovrà avere come obiettivi primari il raggiungimento di un'autonomia emotiva e la piena coscienza di sé, in modo da poter riempire quel vuoto che nessuno può colmare se non la persona stessa imparando ad amarsi.


Dr.ssa Luana Rizzi
Psicologa Psicoterapeuta a Foggia

AMBITI DI INTERVENTO

  • Ansia
  • Attacchi di panico
  • Disturbi psicosomatici
  • Traumi e lutti
  • Stress e Disturbo post-traumatico
  • Abuso narcisistico
  • Dipendenza affettiva
  • Problemi relazionali nei diversi contesti
  • Problemi dell’infanzia e dell’adolescenza
  • Genitorialità
  • Tensioni e Conflitti
  • Autostima

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